Seria de soprenderse, para la mayoria, el ver esta imagen tomada en Roma, de este hombre rebuscando en la basura para ver que encuentra para comer, si para el o para su familia.
Realmente mi expresion de sorpresa fue inmediata, al revisar hoy los principales periodicos de italia por internet y que todos poseian un comun denominador, y era la situacion alarmante de pobreza por la que Italia esta pasando..( aunque usted NO LO CREA).
Segun estadisticas el 13% de la poblacion italiana vive con 500 Euros, ( lo que podria ser aqui vivir con menos de 100 mil colones, para una familia promedio de 4 personas, que como deduciran no alcanza para "un diario", gastos medicos en caso de emergencia. luz, agua, etc).
Actualmente Costa Rica tiene 4,509,290 habitantes...En Italia 7.5 millones de habitantes son considerados en estado de pobreza ( lo impresionante de esto, seria que la totalidad de nuestro pais estaria sumido en un estado de pobreza cronico...), mientras que otro porcentaje es candidato a sumarse a esta condicion.
Italia se encuentra en un deficit economico importante desde hace 12 años, lo que ha ocasionado el congelamiento de las pensiones ( solo de imaginar un caos asi en el sistema de pensiones de las CCSS, seria casi apocaliptico), las medidas del gobierno italiano para ayudar a las familias necesitadas, es la de darles una tarjeta cada fin de mes, para la compra de alimento.
Lo triste del caso, es que la perpetuidad de la crisis en italia, parece ya haber sido adherida por costumbre a los italianos, ( y mas aun es de compleja comprension la alta popularidad del ministro Berlusconi, no solo por la ola de escandalos que lo rodea, sino por la aprobacion de polemicas reformas economicas y educativas).
El periodico "La stampa" tiene un articulo sobre una alto nivel de indigencia en territorio Italiano
ROMA
Sono 8 milioni 78mila le persone povere in Italia, il 13,6% dell’intera popolazione. Mentre le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate nel 2008 in 2 milioni e 737mila. Il fenomeno è maggiormente diffuso al sud (23,8%), dove l’incidenza di povertà relativa è quasi cinque volte superiore a quella del resto del Paese. È quanto emerge dal rapporto Istat sulla povertà relativa nel 2008 presentato oggi a Roma.
La percentuale di famiglie relativamente povere (la soglia di povertà per un nucleo di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona e nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro) , riferisce l’Istat, è comunque sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni e immutati sono i profili della famiglie povere. Il fenomeno è stabile rispetto al 2007 a causa del peggioramento osservato tra le tipologie familiari che tradizionalmente presentano un’elevata diffusione della povertà e del miglioramento della condizione delle famiglie di anziani.
L’incidenza di povertà risulta però in crescita tra le famiglie più ampie (dal 14,2% al 16,7% tra quelle di quattro persone e dal 22,4% al 25,9% tra quelle di cinque o più) , soprattutto per le coppie con due figli (dal 14% al 16,2%) e ancor più tra quelle con minori (dal 15,5% al 17,8%). In aumento la povertà nelle famiglie di monogenitori (13,9%), nei nuclei con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%), tra quelle che percepiscono esclusivamente redditi da lavoro, e cioè con componenti occupati, (dal 6,7% al 9,7%) e ancor più tra le famiglie con a capo un lavoratore in proprio (dal 7,9% all’11,2%). Soltanto le famiglie con almeno un componente anziano mostrano una diminuzione dell’incidenza di povertà (dal 13,5% al 12,5%) che è ancora più marcata in presenza di due anziani o più (dal 16,9% al 14, 7%).
Nel 2008 in Italia 1.126.000 famiglie è risultato invece in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 2.893.000 persone, pari al 4,9 per cento dell’intera popolazione. Quasi 5 italiani su 100 possono essere considerati «i poveri tra i poveri» dal momento che non possono conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.Dal 2007 al 2008 l’incidenza di povertà assoluta è rimasta sostanzialmente stabile a livello nazionale, ma è significativamente aumentata nel Mezzogiorno, passando dal 5,8% al 7,9%. La condizione di povertà assoluta peggiora tra le famiglie di quattro componenti, in particolare coppie con due figli, soprattutto se minori; tra le famiglie con a capo una persona con licenza media inferiore, con meno di 45 anni o con a capo un lavoratore autonomo. L’incidenza aumenta anche tra le famiglie con almeno un componente alla ricerca di occupazione, mentre un leggero miglioramento si osserva solo tra le famiglie dove si associa la presenza di componenti occupati e di ritirati dal lavoro.
Sono 8 milioni 78mila le persone povere in Italia, il 13,6% dell’intera popolazione. Mentre le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate nel 2008 in 2 milioni e 737mila. Il fenomeno è maggiormente diffuso al sud (23,8%), dove l’incidenza di povertà relativa è quasi cinque volte superiore a quella del resto del Paese. È quanto emerge dal rapporto Istat sulla povertà relativa nel 2008 presentato oggi a Roma.
La percentuale di famiglie relativamente povere (la soglia di povertà per un nucleo di due componenti è rappresentata dalla spesa media mensile per persona e nel 2008 è risultata pari a 999,67 euro) , riferisce l’Istat, è comunque sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni e immutati sono i profili della famiglie povere. Il fenomeno è stabile rispetto al 2007 a causa del peggioramento osservato tra le tipologie familiari che tradizionalmente presentano un’elevata diffusione della povertà e del miglioramento della condizione delle famiglie di anziani.
L’incidenza di povertà risulta però in crescita tra le famiglie più ampie (dal 14,2% al 16,7% tra quelle di quattro persone e dal 22,4% al 25,9% tra quelle di cinque o più) , soprattutto per le coppie con due figli (dal 14% al 16,2%) e ancor più tra quelle con minori (dal 15,5% al 17,8%). In aumento la povertà nelle famiglie di monogenitori (13,9%), nei nuclei con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%), tra quelle che percepiscono esclusivamente redditi da lavoro, e cioè con componenti occupati, (dal 6,7% al 9,7%) e ancor più tra le famiglie con a capo un lavoratore in proprio (dal 7,9% all’11,2%). Soltanto le famiglie con almeno un componente anziano mostrano una diminuzione dell’incidenza di povertà (dal 13,5% al 12,5%) che è ancora più marcata in presenza di due anziani o più (dal 16,9% al 14, 7%).
Nel 2008 in Italia 1.126.000 famiglie è risultato invece in condizioni di povertà assoluta, per un totale di 2.893.000 persone, pari al 4,9 per cento dell’intera popolazione. Quasi 5 italiani su 100 possono essere considerati «i poveri tra i poveri» dal momento che non possono conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.Dal 2007 al 2008 l’incidenza di povertà assoluta è rimasta sostanzialmente stabile a livello nazionale, ma è significativamente aumentata nel Mezzogiorno, passando dal 5,8% al 7,9%. La condizione di povertà assoluta peggiora tra le famiglie di quattro componenti, in particolare coppie con due figli, soprattutto se minori; tra le famiglie con a capo una persona con licenza media inferiore, con meno di 45 anni o con a capo un lavoratore autonomo. L’incidenza aumenta anche tra le famiglie con almeno un componente alla ricerca di occupazione, mentre un leggero miglioramento si osserva solo tra le famiglie dove si associa la presenza di componenti occupati e di ritirati dal lavoro.
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www.lastampa.it
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